mercoledì 5 gennaio 2011

Le pietre del pregiudizio


Bla bla bla bla.
Dai pulpiti della tv, dalle pagine dei quotidiani, dai blog del web. Gli inquisitori sono ovunque… Tanti, troppi sono coloro che si (auto)fregiano del titolo di tuttologi. Basta avere una bocca ed aprirla per far entrare aria senza avere azionato prima il cervello ed ancora peggio, senza averla collegata al cuore sorgente viva delle più elementari norme di rispetto del prossimo.

Non sono stufa; sono semplicemente nauseata di sentire con sempre maggior frequenza sermoni sproloquianti su argomenti che rientrano nella sfera del personale. Sono nauseata dal sentir giudicare scelte, spesso sofferte e comunque non facili, della vita altrui.

Riflettendo penso che quando mi accade che un amico, seppur intimo, mi si rivolga per chiedermi un opinione vivo una sottile forma di disagio seppur inorgogliosita da una punta di ego. Sento forte quel massiccio gravarmi sulle spalle; avverto la responsabilità di ciò che dirò. Quelle che usciranno dalla mia bocca non saranno parole ma potranno essere pietre taglienti che lacerano viva la pelle… e allora rifletto, penso, e spesso poi rispondo solo: “Chi sono io per dirti cos’è meglio fare? Agisci con la forza del tuo cuore”.
Codardia? Può darsi, ma sicuramente ho l’assoluta certezza di non esser nessuno per poter cambiare il corso dei pensieri altrui.

Ma veniamo al dunque. Ciò che mi nausea maggiormente sono i giudizi saccenti dati su un argomento che in questi ultimi tempi va molto di moda nei salotti: la maternità. Argomento sinonimo di gioia, ma anche di tanti, troppi giudizi.
Le mamme-nonne le chiamano… Prima fu Antonella Clerici, poi Heather Parisi, ora Gianna Nannini soprattutto a generar scalpore.
Minutaggi televisivi riservati precedentemente solo a cronache di estrema importanza, paginate di giornali contornate dai giudizi di opinionisti della strada, approfondimenti televisivi all’uopo, discussioni sui forum fra casalinghe che “spippolano” sul pc fra una ramazzata in cucina e un giro di maionese nel frullatore… Ma basta!
La maternità non è tardiva, semplicemente è.

Ognuno è libero di declinarla come vuole, con chi vuole e quando vuole, ma soprattutto di viverla come vuole: fatti suoi, non del mondo... Cosa vuol dire mamma-nonna del resto? Niente, solo la voglia di dar un giudizio categorico subito, fin dal neologismo!

La natura è spontanea e l’uomo è cervellotico perché, se analizziamo, stiamo parlando dello “scandalo” di ciò che da sempre esiste in natura. Se la maternità è spontanea o aiutata che differenza c’è? Nessuna.

Ma forse ai saccenti che vomitano sentenze vanno bene solo i figli di genitori indifferenti, oppure quelli di rancorosi separati che sulla pelle dei bimbi si azzuffano? Certo perché fanno parte della “normalità” orrenda parola che questa sì, dovrebbe far gridare allo scandalo!

Va bene sentir discorrere neomamme inconsapevoli sul trauma che è stato per loro l’aver appreso che il futuro bimbo sarà maschio quando volevi una femmina o viceversa? Va bene questa leggerezza figlia di maternità inconsapevoli? Ma hanno mai pensato queste future neomamme di quante persone ci sono che semplicemente piangerebbero di gioia al solo sentirsi dire che un futuro bimbo ci sarà…

No, basta sermoni non esiste maternità artificiale, non esiste forzatura della natura, esiste solo quel forte desiderio che chi baciato dalla fortuna di una maternità naturale forse nemmeno comprende.

Ma chi sono soubrette, opinionisti, ex grandi fratelli e bella compagnia cantando per permettersi di entrare con violenza nel salotto di casa attraverso gli schermi della tv per esprimere questi giudizi; passino (per il rotto della cuffia) le opinioni dei medici e degli psicologi che almeno hanno il pregio di analizzare con la freddezza della professione, ma loro proprio no!

Le parole della Nannini in merito sono pietre tombali sui pregiudizi passate sotto traccia. Pietre che magari hanno emozionato davvero solo chi capisce il vero senso dei suoi sentimenti perché ferito dalle stesse ferite.

Non esiste un età giusta per essere genitori, nessuno ha o riceve una patente per essere una buon genitore.
Vero! Che ne sa la soubrette, il grande fratello o la signora della strada cosa sono quelli che la Nannini definisce “traumi”.
Che ne sa la soubrette, il grande fratello o la signora della strada degli tsumani dell’anima di una coppia che fortemente desidera il suo sogno.
Che ne sanno delle tempeste dell’anima, delle centrifughe del cuore, dei carnevali ormonali, della scannerizzazione del tuo corpo, della medicalizzazione del sogno…
Che ne sanno della roulette russa della gioia e delle discese nelle viscere del dolore, dell’attesa della speranza, della voglia di risollevarsi e di riaffrontare tutto di nuovo. Nuovo giro, nuova corsa…

Per favore tacete per il rispetto che dovete a voi stessi e per la nausea forte che provocate in noi. Scendete da quella giostra infernale di giudizi e pregiudizi. Guardatevi allo specchio, guardate negli occhi il candore del figlio che Dio vi ha donato e pensate solo: “Chi sono io…”

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