giovedì 24 dicembre 2009

Caro Babbo Natale...


Caro Babbo Natale,
tu che sei partito dalla Lapponia e stai viaggiando tanto con le tue renne su e giù per il mondo – chissà che fatica tu così anziano con questo freddo! – vorrei scriverti una lettera diversa.

Ho deciso di farlo solo adesso durante la sera santa, così che tu la possa ricevere stanotte, quando ti calerai nei camini delle case dei bimbi di tutto il mondo che con fremente attesa ti aspettano, emozionati e gioiosi nascosti sotto il loro lettino.

Natale è una festa di gioia perché si festeggia la nascita del Bambin Gesù, ma pare che nessuno se lo ricordi mai…

Ecco perché voglio scriverti questa mia lettera dove non ti chiedo nè giocattoli nè caramelle.
La mia letterina lo so, magari ti sembrerà retorica e qualunquistica, ma non m’interessa.
Voglio solo farti sapere, semplicemente, tutto quello che io desidero che tu donassi a tutto il mondo, anche se questo è assolutamente banale...

In questo mondo difficile, pieno di guerre intestine, assurde e fratricide, dove domina l’odio di un popolo contro l’altro, di un’etnia contro l’altra, di una religione contro l’altra, vorrei che tu facessi capire “a chi conta” che l’amore non ha colore di pelle, non ha religione, non ha latitudine.

Vorrei che tu insegnassi ai nostri “regnanti” il vero valore della pace e della serenità. Inutile che si puliscono la coscienza parlando bene in pubblico… Ma poi? Come razzolano?

E’ troppo tempo che si vive in mezzo alle guerre: ma la storia non ha insegnato niente a nessuno?

Non parliamo poi della crisi economica, anche qui tante parole al vento e nessun atto concreto.
Chi vive bene e può davvero far qualcosa se ne frega degli altri in fin dei conti, così va il mondo…

Quel Bambinello che nasce a mezzanotte nasce in una terra martoriata da secoli. Un segno del destino? Uno scherzo della storia? Non so… ma basta anche lì con i soliti massacri.

Quel bambino con la sua purezza e il suo sorriso dona solo amore.
Ecco! Fermatevi, almeno un istante! Guardatelo negli occhi e provate a leggere tutto l’amore che in quell’oceano c’è…

Caro Babbo Natale, potrei scrivere ancora a lungo, ma mi accorgo che questa lettera è uguale a quella che ti ho scritto lo scorso anno, l’anno prima ancora, quello precedente ancora e così via…

Forse mi sto ripetendo?

Ma sai cosa penso? Che forse c’è qualcosa che non va perché l’altro giorno, in un vecchio baule in cantina ho trovato le letterine a Babbo Natele scritte del mio papà e del mio nonno e dentro c’erano scritte più o meno le stesse parol che ho scritto io adesso…
Mah?
Io ti saluto per adesso, ma mi raccomando… pensaci tu!

P.S.
scusami, se non mi sono firmato, ma non importa il mio nome e non importa nemmeno che ti metta qui in calce la data. A che serve?
2009, 1920, 1560…
Le letterine dei bambini di ogni epoca e di ogni angolo del mondo sono tutte stranamente uguali…..

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