lunedì 30 novembre 2009

L’inferno dei soffioni boraciferi che ispirarono Dante. Viaggio nella Valle del Diavolo


La Valle del Diavolo deve il suo nome ai diabolici soffioni boraciferi e alle acque fangose che ribollono e contrastano con la stupenda, e tranquilla, vista che si affaccia sul paesaggio circostante.

Siamo a Larderello, nel comune di Pomarance, nella bassa provincia di Pisa.
Narra la leggenda che i suggestivi lagoni bollenti e i geyser che spruzzano aria dalle viscere della terra furono visitati anche da Dante che ne trasse ispirazione per i versi dell’Inferno.

Oggi questa zona conserva il pesante odore di zolfo e i suggestivi fenomeni naturali, anche se le manifestazioni geotermiche si stanno riducendo a causa del loro utilizzo nelle centrali elettriche.

Del resto questo fenomeno con tutta probabilità era già conosciuto e sfruttato degli etruschi e dei romani, anche se per assistere ad un utilizzo industriale si è dovuto attendere fino al francese François-Jacques de Larderel (da cui il nome del paese sorto dal nulla nel 1818).

Un altro scienziato che sfruttò le forze endogene per la produzione di energia elettrica fu il conte Piero Ginori, che, secondo la storia, nel 1904 durante il suo primo esperimento riuscì ad accendere cinque lampadine.

Il posto migliore per osservare le manifestazioni naturali più affascinanti si trova sulla strada tra Sasso e Monterotondo (Grosseto), dove si trovano ancora alcuni lagoni, sorgenti di acqua calda e fumarole.

Per continuare un percorso che dalla leggenda del Diavolo si sposta verso la conoscenza scientifica conviene visitare a Larderello il Museo della Geotermia.
Qui si possono ripercorrere le tappe di uno sviluppo che, nel corso di due secoli, ha portato dall’originaria attività legata al borace all’utilizzazione del vapore geotermico per produzione di energia elettrica e per usi civili. Significativi i grandi refrigeranti delle vecchie centrali che, da sempre, costituivano con i loro pennacchi di vapore un elemento caratteristico del paesaggio.


INFO

La valle del Diavolo rientra perfettamente in un itinerario nell’entroterra toscano che accompagna il visitatore da Pomarance, Cecina o Volterra, verso sud, vale a dire verso Massa Marittima, Follonica o Grosseto. Arrivando da Firenze conviene prendere la superstrada Firenze-Siena, uscire a Colle Val d’Elsa sud e proseguire in direzione Radicondoli-Castelnuovo Val di Cecina . La strada che tutto ad un tratto si affaccia sul suggestivo paesaggio della diabolica valle è la SR 439 Sarzanese – Valdera. Per maggiori informazioni sulla Valle del diavolo si può visitare il sito della Pro Loco all’indirizzo www.valledeldiavolo.it dove si trovano ricchi cenni storici.
Su www.enel.it/attivita/energia/energia_da_vivere/musei/ si trovano le indicazioni sul museo della geotermia di Larderello.

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