giovedì 9 aprile 2009

Grazie cari colleghi!


Vado sullo sdrucciolevole parlando del terremoto che ha colpito i nostri fratelli abruzzesi.

Evito discorsi fatti, triti e ritriti sentiti migliaia di volte in questi giorni e vorrei evitare anche le polemiche che, puntuali arrivano in questi casi.
I famosi "eh, ma..." a posteriori poco servono se non a foraggiare le tribune politiche in epoca pre elettorale.

Voglio solo puntare il dito contro certi colleghi, quelli che mi fanno additare come sciacallo ed avvoltoio solo per il fare questo mestiere.

Grazie a chi ha scritto quell'encomiabile testo alla collega del TG1 e a lei stessa che ha avuto il coraggio di mostrare la sua faccia e leggerlo.
Quel pregevole testo in cui, per oltre un minuto e mezzo, si decanta lo share della tragedia.
Fantasticamente surreale...

Un minuto e mezzo di cazzate, contro 40 secondi che hanno distrutto una città, paesi interi e tolto la vita a quasi 300 persone.

Grazie all'altra collega che, genialmente, ha deciso di fare il suo bello scoop andando a bussare in piena notte alle auto dei senza tetto che dormivano in auto per fare domandone di cui lo spettatore sentiva necessità del tipo: "Scusi cosa fa?", "Perchè dorme qui"....

Grazie all'altro genio che è andato dalla vecchietta appena estratta viva dalle macerie a dirle, puntandole il microfono sotto la gola: "Signora è contenta?"...

Grazie a tutti loro che mi fanno vergognare di fare questo mestiere e che mi hanno fatto capire di quanto educato sia il popolo abruzzese.

Forse sono fortunata ad occuparmi d'altro, cultura e turismo, temi più nobili e forse anche per questo mal digerisco la spiccia politica locale che a volte mi tocca mio malgrado trattare e che mi lascia sempre con un retrogusto amaro e l'imbarazzo del foglio bianco come ai tempi dei temi di scuola...

Ma come?

Io caporedattore da oltre 15 anni di un mensile culturale affermato nel mondo mi sono vista bocciare una volta la richiesta di iscrizione all'ordine dei giornalisti perchè, mi si diceva "i pezzi non sono molto giornalistici".

Solo anni più tardi, dietro l'insistenza del mio caro vecchio direttore ho deciso di ritentare l'iscrizione ed entrare finalamente nella casta venendo così meno ai miei sani principi morali di silenziosa disobbedienza giornalistica.

mentre vi scrivo stanno facendo le pulci a miei valenti collaboratori che, pur senza tessera, esercitano con correttezza questo mestiere da molti anni e poi...poi si dichiara giornalisti questi fenomeni da baraccone?
Li si sbattono in tv a rappresentare la peggiore Italia?

C'è qualcosa che non va! O sono folle io o sono folli gli altri...

Sto partendo per l'Abruzzo, la mia Pasqua e Pasquetta sarà là a dar mano a quella gente che ha bisogno di tutto insieme agli amici titolari del ristorante Fuoripiazza di Via Gioberti a Firenze che menziono perchè si meritano questa pubblicità per quello che fanno.

Ho un po' reclamizzato la notizia solo per raccogliere quanto più possibile e documenterò il tutto per correttezza verso chi si è tolto di bocca per donare a chi ha bisogno.

Vado come Nadia persona toccata dagli eventi che odia i bla bla di facciata, ma che si rimbocca le maniche, si sporca le scarpe e si dimentica di soffrire di mal di schiena non come Nadia Fondelli giornalista...

Scusate, ma mi vergognerò anche in quest'occasione, ancora di più del mio mestiere e di quella porpurea tessera che terrò ben nascosta nel portafoglio e se la dovrò usare per procurarmi dei "privilegi" sarà solo per favorire gli abruzzesi.

Grazie ai colleghi che mi fanno additare come sciacallo, ve ne sono grata...

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