mercoledì 1 luglio 2009

Viareggio nel cuore


Incredulità, sorpresa, occhi sbarrati, una notte inquieta sui canali all news. Un turbinio di emozioni, mi ha pervaso, mi ha accavallato i sentimenti nel girotondo nervoso delle lancette che scandivano il trascorrere delle ore in questa notte strana.
La mente ha corso subito in autostrada, tornando là ad Aquila Ovest, Montereale, tendopoli di Campomaggio.
Pochi mesi sono passati, ma gli occhi di chi vive simili tragedie, si assomigliano sempre e rimangono indelebili nel cuore di chi gli ha incrociati.
Gli stessi occhi, rivisti in Friuli a chi ha vissuto Gemona nel 1976, in Irpinia nel 1980, gli stessi occhi che si sono cristallizzati, in eterno, nelle statue di fango di Pompei nel 79 d.C.
Non entro nelle polemiche, non è il mio ruolo. Lascio ai colleghi di nera e di giudiziaria l'ingrato ping pong della ricerca delle responsabilità che da italica abitutidine riempirà le rotative e i palinsesti tv nei prossii giorni e poi puff...tutto cadrà nel dimenticatoio.
Mi associo solo alla garbata riflessione di uno stimato collega che, mi ha domandato e si è domandato come sia possibile fare giornalismo rimanendo incollati alla scrivania e di quante lodi meritino invece, quei colleghi della locale quelli che si “sporcano le mani” e sono realmente sempre “sul pezzo”, fisicamente e non virtualmente come ahimè troppo spesso succede oggi.
Riguardo alla tv gli occhi dei viareggini, così simili a quelli degli abruzzesi, e sì, sono certa che sapranno reagire.
La sorridente, mitica e graffiante Versilia tornerà ad essere quella di sempre. I viareggini sapranno reagire, è nella loro indole. Si daranno una pacca sulla spalla e via ma, avranno bisogno anche di noi.
Ognuno come può, ognuno col suo cuore col suo sentimento e senza bla bla e polemicheViareggio.
Io ci sarò, noi ci saremo, chi ama la Toscana ci sarà!

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