mercoledì 20 maggio 2009

Lampedusa: vita di mare in purezza!


Già il vederla apparire dall’oblò dell’aereo così piccola ed isolata la in mezzo al mare mozza il fiato.

Ti sembra piccolissima e vieni assalito subito dall’ansia da atterraggio: “ce la farà il pilota a centrare l’isola e la pista?”
Certo che sì, l’isola piccola lo è per davvero, ma il suo aeroporto è anche uno dei più sicuri d’Italia per visibilità e collocazione geografica. Del resto alternative al viaggio aereo non ce ne sono proprio a meno chè non siate disposti a navigare in mare aperto per ben otto su un traghetto col rischio di perdervi circa due giorni di vacanza fra andata e ritorno…

Quindi, messa da parte “l’ansia da volo” dovete solo concentrarvi sulla bellezza del luogo e fuori dall’inevitabile caos di una piccola aerostazione situata a due passi dal centro del paese, dovete solo pensare a cercarvi un alloggio: albergo (ce ne sono molti) oppure appartamenti privati (ce ne sono moltissimi e gli isolani vi stupiranno per la loro ospitalità).

Bene, espletate queste funzioni basilari per un buon soggiorno fai d te, non dovrete che godervi l’isola.

Signori e signori siate i benvenuti nel posto più a sud d’Europa: l’Isola di Lampedusa!

Godetevela tutta meglio in giugno o settembre i mesi migliori per vivere appieno questa lontana terra italica geograficamente più vicina all’Africa.
Non c'è la pazza folla d’agosto, i lampedusiami vivono la loro festa dedicata alla Madonna a settembre (il giorno 22) ed il clima è quanto di meglio possiate desiderare: quella lieve brezza marina che sa di bonaccia che a malapena vi spettina, ma che però vi stordisce.

Vi serve soltato il vostro costume da bagno per tuffarvi quanto prima in questo mare cristallino e noleggiare uno scooter - che è certamente meglio dell’auto per muoversi qua - ma meglio ancora è noleggiare il molto “adventure” quad, quell’incrocio strano fra motorino e fuoristrada che oggi fa tanto tendenza anche in città.

Credetemi, con lui sotto il sedere arriverete anche la dove non osano le auto e gli scooter… In vetta alle scogliere più spettacolari!

Munitevi di piantina e partite per le spiagge, tutte splendide e tutte poste su un solo versante dell’isola; quello opposto è praticamente inaccessibile murato com’è da altissime pareti di falesia spazzate dal vento.

Partite dal paese e costeggiando il porto, salite verso la Guitgia la spiaggia più famosa e affollata dove sono i grandi alberghi e dove Claudio Baglioni – lampedusiano d’adozione – proprio alla fine di ogni settembre fa il suo grande concertone proprio sulla spiaggia.

Andate oltre è sarà tutto uno spalancarsi alla vista di spiaggette mozzafiato: Cala Croce, Cala Madonna, la celebre Isola dei Conigli e Cala Pulcino poi stop, da lì in poi avvicinandosi a Capo Ponente e al parco naturale, sono solo grotte e falesie.

Se invece dal paese prendete la direzione opposta, praticamente seguendo la strada per l’aeroporto e circunnavigandolo, eccovi in rapidissima successione Cala Pisana, Cala Uccello e Cala Maluk.

Intendiamoci le spiagge di Lampedusa sono tutte minuscole anche se in alcuni casi ben attrezzate, ecco perché l’elenco è così lungo per un’isola così piccola.

La sera dopo aver fatto il pieno di aria soffice e bianca, tuffi in un mare che sa di Caraibi, sole forte e micidiale che si riflette sugli scogli bianchi e lucidi, nel momento in cui il luccicchio del sole che si avvia al tramonto quasi accecca, è giunta l’ora della doccia, dell’aperitivo e dello struscio in cui mostrare a tutti la propria tintarella.

In paese tutto ruota intorno a Via Roma, la strada principale pedonale. Qui non c’è che da scegliere quale morbido sofà - del susseguirsi continuo di bar all’aperto con sottofondo di musica - sia più accogliente per dedicare un po’ di tempo solo alla brezza di un mare sempre vicino che accompagni il dissetarsi di un colorato e profumato cocktails.

Quanto la fame assale ecco accendersi le luci dei molti ristoranti che l’isola offre per un menù tutto pesce d’ordinanza.

Qui è davvero tutti freschissimo e non potrebbe essere altrimenti, potrai mangiare i tipici totani ripieni giganti in guazzetto dell’isola oppure una bella grigliata di pesce serra. Il bello è che non c’è il rischio di svuotare il portafogli nemmeno scegliendo un ristorante del centro, oppure con affaccio mare. Il consiglio è però di rimontare in sella al quad e andare a scovare l’atmosfera più soft di un ristorante interni, spesso ricavato in un qualche dammuso rimesso a nuovo.

E poi sei pronto per un nuovo giorno di vita lampedusiana, in cui devi solo pensare a quale spiaggia scegliere…


… DA SAPERE…E NON PERDERE…


* Le cronache parlano di Lampedusa solo per lo sbarco dei clandestini. Ebbene, non ne vedrete uno in giro per l’isola, qui tutto è molto ordinato

* Gli isolani sono così ospitali ed abituati a fare i conti con le intemperie del mare che se, non trovate un qualche genere alimentare nei negozi perché il mare grosso ha impedito al traghetto di attraccare, loro senza pensarci su, vi faranno salire in case e vi offriranno ciò che a voi manca

* Noleggiate una barca e vivete l’isola dal mare, ci sono posti splendidi dove fare il bagno che dalla terra non potete raggiungere: su tutte la splendida piscina naturale della Tabaccara.

* Se non vi spaventa un po’ di fatica fisica andate alla scoperta di Cala Galera, affascinante spiaggia ignorata dai turisti perché difficilmente raggiungibile. E’ possibile arrivarci o da un sentiero difficilmente individuabile che attraversa due alte pareti di roccia (un po lunghetto e vi consigliamo di portarvi dietro un zaino per acqua e generi di conforto) oppure l’alternativa e raggiungerla dall’alto da un sentiero sconnesso (ma con il quad ci arrivate) e poi scendere lungo un ripidissimo sentiro quasi a picco sul mare. Ne vale la pena: il fondale marino è sassoso e basso per alcuni metri dalla rive e quasi in solitario farete il bagno giocherellando con qualche polpo o i molti pesci che curiosi si avvicinano.

* Da non perdere una visita al Centro di Recupero delle tartarughe marine Caretta Caretta (in Via Grecale, vicino al supermercato). Una volta a settimana, quelle guarite vengono liberate in mare al tramonto dai volontari. Saprete le date e seguite in silenzio dalla spiaggia l’emozionante ritorno in mare delle tartarughe.

* Attenzione quando chiedete informazioni agli indigeni: qui il punto più lontano da ogni parte è a circa 10 minuti di distanza, il giro dell’isola si fa in meno di un ora a piedi. Le cognizioni sono quindi diverse: lontano è 300 metri, tanto tempo per arrivarci è mezz’ora…

1 commento:

Anonimo ha detto...

La cosa stupefacente guardando Lampedusa è, secondo me, il contrasto tra l'azzurrita del mare con l'asperità selvaggia della costa. Una simbiosi unica tra terra e mare. Un amore a prima vista il mio. Una precisazione sulla descrizione precisa che hai fatto dell'isola: in alcuni ristoranti i prezzi non sono cosi a buon mercato. Ma è solo un dettaglio.