martedì 19 febbraio 2008

Futurismo di che?

Nel tran tran sul tram... ed il gioco di parole è assolutamente voluto, che si è scatenato a Firenze nei giorni scorsi sul referendum (consultivo) sulla Tranvia, come succede spesso in queste occasioni scendono in campo anche coloro che cercano i riflettori accesi.

Beh nel calderone ci mettiamo lo schiumoso Vittorio Sgarbi, che come amministratore della città di Milano dovrebbe ben pensare alla sua e non a Firenze, ma che come è ormai noto da molti anni non perde occasione per fare il becero intellettuale.

Ma insieme al bilioso critico, da un po' di tempo a questa parte compare sempre il signor Cecchini, cinquantenne romano, assolutamente sconosciuto per la sua professione (dice di essere un pittore, ma nessuno ha mai visto un suo quadro) salito agli onori delle cronache per due colpi di teatro romani: il colorar di roso Fontana di Trevi e il far ruzzolare per la scalinata di Trinità di Monti migliaia di palline colorate.
Lui stesso gli ha definiti gesti futuristi e a questo rispondo solo con mah..........

Considerando che a questo signor nessuno sono state date ribalte prestigiose, televisive e non, ormai in preda al delirio da fama, il nostro l'aveva promessa anche a Firenze.
Beh, inevitabile direi. Roma, Firenze e Venezia sono questi i fulcri che fanno parlare di te in tutto il mondo.

La diatriba sulla tramvia è stato il pretesto giusto per Cecchini, sempre sottobraccio all'impavido Sgarbi aveva detto: "Vedrete che prima del referendum farò qualcosa a Firenze".

Tutti ad immaginarci che so: l'Arno viola, il Cupolone del Brunelleschi ornato di stelle filanti, etc.. Almeno c'era da farsi due risate.

Niente di tutto questo. Il signor Cecchini ha già imboccato il viale del tramonto e finito la fantasia. Il suo "eclatante" promesso gesto futurista è stato presentarsi allo storico Caffè Letterario Giubbe Rosse con quattro modelle nude, ma coperte di body painting che danzavano sui tavoli in cui conversavano Montale, Luzi, Marinetti, etc... come delle cubiste qualsiasi.

E dov'è il futurismo? Anzi che c'entra il futurismo?
Poi proprio in casa dei futuristi veri si va a fare queste pagliacciate?
Avranno sicuramente riso per umana pena sotto le loro barbe i molti artisti (veri) che quel caffè storico frequentano ancor'oggi tutti i giorni.

Loro si imbrattano le mani di colori o le hanno sporche di creta e tu Cecchini che fai nella vita?

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