Trenta chilometri, più o meno. Trenta chilometri appena, per quanto assai “contesi”.
Tanto si estende infatti la catena dei monti (meglio dire colline) del Chianti. Questo dato potrebbe apparire agli occhi di molti assolutamente superfluo, ma non lo è se si pensa che in origine la parola “chianti” non significava assolutamente “vino”, come si potrebbe pensare, ma bensì “colline”.
Senza voler sollevare alcun vespaio, né tanto meno addentrarsi nelle irrisolte questioni legate all’utilizzo del marchio vinicolo, ma per puro “amor di chiarezza geografica”, potremmo distinguere sostanzialmente il Chianti in due: uno per così dire “ristretto” e comprendente i comuni di Greve, Castellina, Gaiole e Radda, i quali, nella denominazione ufficiale, sono appunto seguiti dalla parola “in Chianti” ed un Chianti “più allargato” che comprende anche i comuni di San Casciano, Tavarnelle Val di Pesa, Barberino Val d’Elsa, Poggibonsi e Castelnuovo Berardenga che ne detengono comunque significative zolle di vitigni.
Ma per quanto riguarda il turismo, che importanza ha sapere “dove finisce” un Chianti ed inizia l'altro? Cosa cambia sapere se si trova nel comune di Gaiole o in quello di Tavarnelle, quando intorno a lui verdeggia il medesimo paesaggio di incomparabile bellezza, quando sotto ai suoi occhi si stendono gli stessi morbidi declivi che hanno reso questa regione celebre in tutto il mondo?
Che può interessare all’enoturista cosa c’è scritto sull’etichetta della bottiglia, quando il suo contenuto è avvolgente come le colline che gli ruotano attorno? Quelle colline che potrà in qualche modo ritrovare anche a casa sua, ad anni e centinaia di chilometri di distanza, stappando quella stessa bottiglia che avrà comprato in ricordo di un giorno felice. Un giorno felice che potrà rivivere ovunque e quando vorrà nello spazio e nel tempo di 75 cl.
Il Chianti on the road si può vivere benissimo anche in soli tre giorni, un week end lungo che diverrà indimenticabile.
1 giorno
Si parte alla scoperta di un territorio mitico percorrendo quei trenta chilometri circa di strada sinuosa che si snoda su e giù, fra Firenze e Siena. Percorriamo la Statale 222, non a caso detta Chiantigiana. Con Firenze alle spalle il primo luogo che incontriamo è Impruneta celebre per la produzione di terrecotte, quelle con cui anche Brunelleschi ha costruito la Cupola del Duomo fiorentino. Proseguite poi in direzione di Greve in Chianti che vi accoglie con la sua piazza vivace: il “mercatale” cuore pulsante di quella che si può definire la capitale del Chianti vinicolo.
Dopo Greve, tornate sulla Chiantigiana e proseguite nella provincia di Siena in direzione del triangolo d'oro Radda-Gaiole-Castellina. Qui scoprirete borghi incantati, manieri storici e tanto altro ancora. Siete nel cuore del Chianti Classico, quello dalle cui zolle nasce il prezioso nettare di Bacco.
2 giorno
Ritornerete ancora alla scoperta di quei trenta chilometri circa che dividono Firenze da Siena, ma questa volta, la strada che percorrerete è un'altra. E' la Statale 2 Cassia quella che praticamente costeggia il perimetro geografico del Chianti Classico.
La strada è così affascinanti e ricca di scorci mozzafiato che vi farà perdere di vista che state sfiorando nell'ordine: San Casciano, Tavarnelle Val di Pesa, Barberino Val d'Elsa, Poggibonsi e Colle Val d'Elsa che sfilano ai nostri fianchi prima di aprirvi la via per Piazza del Campo di Siena. Paesi tutti ricchi di fascino e storia dove il vivere è ancora autentico e il senso dell'ospitalità all'ennesima potenza e l'artigianato con la A maiuscola un valore tutto da difendere.
Anche qui borghi incantati, manieri trasudanti di storia e geometrici filari di viti saranno il bersaglio preferito degli obbiettivi delle vostre macchine fotografiche.
3 giorno
Da dedicarsi agli splendidi dintorni. Firenze e Siena diamo per scontato che già le conosciate e allora perchè non dedicarsi al Chianti famiglia allargata che non può infatti ignorare i grattacieli medievali di San Gimignano, la lucumonia etrusca di Volterra austera adagiata sul suo colle, il castello di Monteriggioni di dantesca memoria o il landscape unico al mondo - tanto da essere tutelato dall'Unesco - che sono le Crete Senesi, lì a sud, appena sotto Siena dove sono anche altri due borghi a portata di strada dai nomi celebri che occhieggiano dentro una bordolese: Montalcino e Montepulciano.
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